La più ampia gamma di pasta dai formati tradizionali, alle specialità, alle lasagne per soddisfare tutte le esigenze della grande distribuzione e della ristorazione collettiva.
Oggi la pasta Gragnoro è prodotta ancora con metodi tradizionali, ma è garantita dai più moderni controlli di qualità, unicamente attraverso la scelta oculata dei grani selezionati, il perfetto dosaggio delle semole e acqua dalle particolari caratteristiche organolettiche nel rispetto della natura e della tradizione. L’essiccamento è lento e a bassa temperatura.
E’ la fase più delicata della lavorazione e richiede la massima attenzione poiché la temperatura utilizzata incide notevolmente sia sul sapore che sul contenuto proteico e per mantenere alto il valore nutrizionale, il gusto del prodotto e ottimizzare resa e tenuta nella cottura.
Gragnoro è partner di ATAPS consorzio aziende turistiche penisola sorrentina
Il vocabolo pasta è di origine greca che deriva dal verbo passein cioè impastare.
Si attesta a partire dal 1310 anche se a cercare le origini della pasta, chiamata con altri nomi, si può tornare indietro fin quasi all’età neolitica quando l’uomo cominciò la coltivazione dei cereali che ben presto imparò a macinare impastare con acqua e cuocere o seccare al sole per poterli conservare a lungo.
La pasta è infatti un cibo universale di cui si trovano tracce storiche in tutto il continente euroasiatico.
Acquisisce una posizione particolarmente importante in Italia e in Cina dove si sviluppano due prestigiosi filoni di tradizione gastronomica che si completano a vicenda ma di cui rimane difficile stabilire i rapporti proprio per la complessità dei percorsi intermedi.
Molti anni fa, la lavorazione della pasta era del tutto manuale: dopo l’impasto, seguiva la fase della trafilatura che avveniva con il torchio, infine all’essiccamento provvedeva il calore del sole o quello del camino.
Metodo per cucinare bene la pasta
500 gr di pasta
Mettere a bollire 5 litri di acqua in un recipiente con capacità di 8 litri, quando l’acqua è arricchita all’ebollizione gettare la pasta ed aggiungere 30 gr di sale da cucina. E’ necessario mantenere l’acqua sempre in ebollizione assaggiare la pasta di tanto in tanti. Per quanto riguarda la cottura bisogna evitare di prolungarla affinché la pasta non scuocia; è infatti sbagliato sostenere che la pasta di qualità tiene la cottura, piuttosto essa deve tenere dopo la cottura, mantenendosi al dente.
Terminata la cottura scolare e condire a piacere.
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