È stato l’annus horribilis dell’olio extravergine italiano, con una produzione in crollo e danni ingenti a tutta l’economia del Paese. Problematiche che tuttavia non sembrano averne intaccato il livello qualitativo o il successo mondiale.
Nonostante le difficoltà infatti, l’olivicoltura italiana si conferma il punto di riferimento mondiale per l’alta qualità. Fonte d’ispirazione per i produttori di tutto il pianeta, imitata (e contraffatta!) è sempre al centro dell’attenzione internazionale.
Il motivo? Un olio estremamente prezioso per la salute, con peculiarità organolettiche che lo rendono una tipicità unica e spesso irripetibile.
Nel panorama dell’offerta mondiale di oli di qualità, quelli italiani sono infatti definiti extravergini di oliva a “cinque stelle” con patente di alta qualità per profili sensoriali e aspetti salutistici.
Sulla base di studi condotti negli ultimi cinque anni da Unaprol in collaborazione con i centri di ricerca nazionali delle Università di Perugia e di Pisa, è emerso che le caratteristiche sensoriali di alcuni oli nazionali possono essere considerate di fatto uniche e difficilmente riproducibili in altre zone olivicole mondiali per il loro alto contenuto in acido oleico e la presenza di composti fenolici come l’α-tocoferolo e lo squalene. Un dato di cui si è discusso a Verona al convegno inaugurale di Sol&Agrifood in occasione del 49° Vinitaly.
Il primato lo si deve alla piattaforma varietale tipica del sistema olivicolo nazionale unita all’organizzazione logistica degli impianti di trasformazione delle olive, capillare e tecnologicamente avanzata, che permette di ottenere prodotti di qualità superiore rispetto al resto del mondo.
Per questa sua biodiversità l’Italia detiene dunque una posizione leader di mercato in molti Paesi; soprattutto in quelli dove ha svolto campagne di promozione dell’alta qualità italiana.
L’olio extravergine di oliva, al pari della pasta e subito dopo il vino, è altresì il prodotto più conosciuto ed apprezzato dai buyer internazionali.
Incredibile, alla luce di questi dati, pensare che ancora molti italiani acquistano dal supermercato miscele di oli comunitari o addirittura extracomunitari.
Siamo italiani, il nostro olio è il migliore e la nostra economia lo richiede. Senza contare che la nostra salute ne ha pieno diritto. Scegliamo italiano e di qualità!
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